Vincenzo Cerami è scomparso oggi a Roma, aveva 73 anni. Scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano, candidato all’Oscar nel 1999 per “La vita è bella” con Roberto Benigni, era malato da tempo.
Nel 1976 pubblica il suo primo romanzo “Un borghese piccolo piccolo” che avrà una fortunata trasposizione cinematografica. Tra gli altri successi “Amorosa presenza”, “Addio Lenin”, “Ragazzo di vetro”, “La lepre”, “Il signor Novecento”, racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il quale realizza anche lo spettacolo teatrale “romanzo musicale”. Parallelamente procede la sua attività di sceneggiatore (Bellocchio, Amelio, Benigni con il quale ha pubblicato nel 1998 La vita è bella”, Bertolucci e altri) e di commediografo (“L’amore delle tre melarance”, “L’enclave des papes”, “Sua maestà”, “1986”; “Ring”, “2000”).
Qualche giorno fa avevo pubblicato un omaggio alla sua opera di narratore: Evocare per attrarre il lettore: lo dice lo sceneggiatore di Benigni
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Da qualche tempo ci pensava spesso. Era un’insinuazione che stava invadendo il suo cervello: “Se suicidandomi non posso assicurarmi un posto in Paradiso, tanto vale guadagnarsene uno nei gironi dell’Inferno” – considerava davanti alla tv, poi però non aveva mai avuto il coraggio di farlo.
Non ci si improvvisa mica. Non è che tra una sigaretta e l’altra fumata sul balcone, si decide di fare un salto giù senza prendere l’ascensore; e neppure si decide di farsi travolgere da un treno durante una passeggiata domenicale lungo i binari della ferrovia.Metodo. Togliersi la vita richiede metodo.
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